di Claudia Esposito
Vico Equense - “Lui deve crescere e io diminuire”. Don Pasquale Vanacore usa le parole di San Giovanni Battista per congedarsi dalla comunità di Bonea dove è stato parroco per 13 anni. Al suo posto da ieri sera don Nino Lazzazzara, classe 1982, finora amministratore parrocchiale a San Ciro a Caprile e Sant’Agnello Abate ad Aurano, entrambe frazioni di Gragnano. L’avvicendamento nel corso di una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo della diocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, appena tornato dal pellegrinaggio diocesano a Lourdes. “Questa comunità – ha spiegato il vescovo – deve continuare il suo cammino nella novità. La parrocchia unita ha la responsabilità di essere una scuola di preghiera dove sostenersi a vicenda davanti a Dio e dove deve regnare la prossimità degli uni con gli altri”. “La parrocchia – ha continuato il neoparroco rivolgendosi per la prima volta alla comunità di Bonea – deve essere una famiglia piena di voglia di fare ed io per voi voglio essere uno di famiglia. Il Papa ha detto l’anno scorso che in una casa devono regnare tre parole: permesso, scusa e grazie. Ecco – ha proseguito don Nino – io vi chiedo il permesso, da ultimo arrivato, di essere lo strumento che vi accompagni in questo percorso di fede. Vi chiedo scusa fin d’ora per le mancanze che commetterò e vi dico grazie per tutto quello che faremo insieme”.
Doverose ed immancabili le parole rivolte al suo predecessore Don Pasquale, che ha concelebrato l’Eucarestia: “Ti chiedo di continuare ad accompagnarmi come figlio di questa comunità – ha concluso Don Nino – perché stasera non si chiude un percorso ma se ne inizia uno nuovo insieme. Nulla ci turbi, nulla ci spaventi”. Infatti Don Pasquale non lascerà del tutto la comunità che ha retto per 13 anni: resterà come collaboratore per le periferie, oltre a continuare a ricoprire l’incarico di responsabile per i beni culturali della diocesi. Lo precisa lui stesso dall’altare: “Stasera è un congedo che non è un congedo – precisa Vanacore – perché continuerò ad occuparmi delle periferie della parrocchia che è composta da realtà densamente popolate quali Sant’Andrea, Le Pietre e San Vito. Quando il vescovo mi ha chiesto un identikit del mio successore gli ho fatto delle richieste che don Nino incarna in pieno. La comunità andrà avanti tutti insieme e grazie ancora per quello che avete fatto per me. Senza di voi non avrei potuto far nulla”. Ringraziamenti sentiti e ricambiati anche da parte dei fedeli che hanno preso la parola all’inizio e al termine della celebrazione eucaristica: “Quest’avvicendamento lo viviamo con sentimenti contrastanti: la gioia per la venuta di un giovane sacerdote ma anche il rimpianto per il saluto di Don Pasquale. Gli auguriamo di poter svolgere ancora meglio i suoi incarichi diocesani e non smetteremo mai di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per noi, risollevando la parrocchia e la comunità da un periodo buio”. Gli ultimi tredici anni sono stati infatti costellati da una miriade di iniziative volute da Don Pasquale: il restauro della chiesa parrocchiale, l’apertura della congrega, il restauro della cappella di Sant’Antonio a Sant’Andrea e della Madonna del Rosario, l’apertura dell’Oratorio, punto di aggregazione fondamentale per i giovani del territorio. Nel corso del suo mandato si colloca anche il ritrovamento, nel 2005, del quadro della “Madonna Visita Poveri” trafugato anni prima e recuperato dalla Guardia di Finanza. Appassionato da sempre di storia locale, don Pasquale è anche autore di numerose pubblicazioni, tra cui l’ultima in ordine di tempo quella dedicata alla vita di don Mario Buonocore pubblicata l’estate scorsa.