L’Amleto di William Shakespeare, nella versione diretta e interpretata da Daniele Pecci, al Duse di Bologna

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Daniele Pecci
BOLOGNA - L'Amleto di Shakespeare secondo Daniele Pecci. Dal 20 al 22 gennaio 2017, al Teatro Duse di Bologna, via Cartoleria 42. Al Duse l’Amleto di Shakespeare nella regia di Daniele Pecci.

Un grande classico, “il testo teatrale più importante dell’era moderna”, un’analisi profonda dell’umano sentire in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Uno spettacolo proposto al pubblico contemporaneo come fosse uno spettacolo contemporaneo.

Al Duse un grande classico per continuare il 2017 della prosa. È l’Amleto di William Shakespeare nella versione diretta e interpretata da Daniele Pecci in una produzione della Compagnia Molière. 

Un testo proposto al pubblico contemporaneo come, appunto uno spettacolo contemporaneo. “Non già con l’intento di mediare, sovrapporsi, o nella migliore delle ipotesi, aggiungersi, alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a sé stesso e soprattutto assolutamente vano per il pubblico nuovo, del quale ci sentiamo di dover tenere conto in maniera particolare” ha spiegato Pecci. Un testo leggermente tagliato (durerebbe altrimenti più di quattro ore) ma fedele, non alterato, e con una traduzione capace di esaltarne tutte le possibilità poetiche in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere
vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico.


“Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino? Non è dato sapere. Almeno per ora, almeno per l’uomo, cosiddetto moderno. Quello che forse conta però, è che queste domande costituiscano un ponte, che collega noi stessi a quell’uomo moderno, a quell’uomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi”. Così Pecci nelle note di regia ha spiegato il suo Amleto, “il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc. 

In esso sono ben dosate le rappresentazioni del mondo grande, lo stato, i grandi destini e temi dell’umanità, e il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti. In questo senso per me, è il testo più moderno, più urgente, e come tale mi sprona più di ogni altro alla sua rappresentazione, anche in veste registica”. 

Compagnia Molière AMLETO Di William Shakespeare CON Maddalena Crippa e Daniele Pecci E CON Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati e Sergio Basile COSTUMI Maurizio Millenotti REGIA Daniele Pecci PRODUZIONE Compagnia Molière.

ORARI Venerdì e sabato alle 21. Domenica alle 16.

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