Migranti, rimpatri più veloci. Arriva il «daspo» urbano

Fonte: Marco Ludovico da Il Sole24ore

 A distanza di 57 giorni dal suo insediamento, il governo guidato da Paolo Gentiloni piazza due decreti leggi su sicurezza urbana e immigrazione. Il terreno d'azione è ampio: l'obiettivo politico dell'esecutivo è recuperare consenso davanti a temi sensibili, quotidiani. Con una linea sempre solidale ma molto più securitaria. Norme «che attrezzano il Paese alle nuove sfide», ha spiegato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «L'obiettivo strategico non è chiudere le nostre porte, ma trasformare sempre più i flussi migratori da fenomeno irregolare a fenomeno regolare, dove non si mette a rischio la vita - aggiunge Gentiloni - ma si arriva in modo sicuro nel nostro paese e in misura controllata». È «un nuovo modello di accoglienza» nella sintesi del ministro dell'Interno, Marco Minniti. Per Matteo Salvini (Lega Nord) «sono solo chiacchiere, non possono pensare di risolvere con 1.600 posti nei Cie a fronte di 20omila sbarchi». Il pacchetto immigrazione. L'ultima novità del testo - ci vorrà qualche giorno per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale - arriva dopo la discussione a palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri ha previsto di rivedere le procedure informatiche sui ricongiungimenti familiari dei migranti: i tempi necessari saranno
molto più rapidi. Si snellisce inoltre l'iter per le domande di asilo.
 
Sono istituite 14 sezioni specializzate in materia di immigrazione presso i tribunali di Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Firenze, Lecce, Milano, Palermo, Roma e Napoli. D'intesa tra Minniti e il titolare della Giustizia, Andrea Orlando, si riduce di un grado il contenzioso delle domande d'asilo: si rivede, rafforzandole, le procedure del primo esame da parte delle commissioni territoriali, con l'introduzione di un modello di tipo processuale. Viene meno invece l'ennesimo tentativo di inserire una norma sull'affondamento dei barconi dopo aver svolto le operazioni di salvataggio. Confermato l'impiego dei richiedenti asilo nei lavori socialmente utili, su base volontaria e gratuita. E nel rafforzare le pratiche di identificazione si allarga a tutte le Regioni la platea dei Cie, d'ora innanzi Cpr-centri di permanenza per i rimpatri: saranno dislocati d'intesa con i governatori. Stanziati 19 milioni per garantire l'esecuzione di espulsioni e rimpatri. Il decreto sicurezza urbana. Il testo rafforza i poteri di ordinanza dei sindaci e soprattutto chiama a una nuova responsabilità collettiva Comuni, Regioni e Stato, attraverso le prefetture, di fronte al degrado e all'insicurezza diffusa nelle città e nelle aree metropolitane in particolare. L'annunciato «daspo cittadino» è passato, ora diventa uno schema da mettere in pratica. I sindaci, soprattutto, potranno imporre divieti di frequentare aree urbane o esercizi pubblici per chi commette i cosiddetti reati di particolare allarme sociale. Si rilanciano inoltre i patti per la sicurezza a livello locale.

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