- del Guardiano del Faro -
GUARENE - Giù al villaggio o salendo verso le chateau viene semplicemente indicato così, con un'indicazione turistica. Un'indicazione non è un consiglio, è quasi un'avvertenza. Poi la dicitura Hotel e tutto il resto si paleserà, ma solo davanti all' imponente cancello, quasi dissuasivo.
Lascio l'auto giù; seguo le indicazioni turistiche comunali e i consigli gastronomici del Ribaldo e del Palluda, a piedi.
C'è tutto, da questo punto in poi si comincia a capire che non è Museo, non una residenza privata, non è luogo da affittare per cerimonie, non è un relitto settecentesco abbandonato.
E' un Relais et Chateaux di oggi, haute de gamme. Ne ho visti tanti in questa vita -credo almeno 150- in giro per l'Europa tutta, ma accidenti, l'emozione qui mi risale come se fossi un ragazzino che entra di nuovo in una dimora storica del Perigord. Morilles & Truffes. Per le prime è pure stagione.
A piedi, lasciando giù l'auto alla chiesetta, che spunterà per via di campanile metafisico appena qui sopra, per darmi il timing del pranzo. Sabato, oppure domenica. A pranzo, se no la sera, tranne il mercoledì.
In cucina? Un altro fenomeno langarolo. Gabriele Boffa, 30 anni e un curriculum che lo insegue a fatica. Curriculum spesso, fisico asciutto, idee chiare.
12.15 - C'è tempo per un girotondo intorno al Castello di Guarene. Lo vedi da molto distante in fase di avvicinamento. Vedi molto più distante quando ti sei guadagnato la vetta, in attesa della cucina, quasi imprevedibilmente molto alta. Avevano ragione il Ribaldo e il Palluda. Il Boffa è un numero uno potenziale.
Un quarto d'ora di tempo prima di andare ad affrontare -e svelare- il terzo di segreto di Guarene e Piobesi. In cinque chilometri Flavio Costa, Michelangelo Mammoliti e Gabriele Boffa. Da trasferirsi, anche in cerca occupazione. Non capire più se stati lavorando o divertendo, diversificando il tuo divertimento.
Il campanile metafisico indica che anche oggi si è fatta una certa
Accoglienza - e ingresso- Relais et Chateaux, con bandiera e bandiere.
Cineserie vere, qui e anche ai piani superiori.
Le famiglie Artusio e Gallo non hanno lesinato su nulla, anzi, continuano ad investire, sulle persone prima ancora che sugli oggetti.
Angolo bar
La sala ristorante primavera-estate,
il tovagliato quando ci andrete non sarà più questo
Altre sale, diversamente decorate e utilizzabili per diversi scopi
Altre sale, diversamente decorate e utilizzabili per diversi scopi
Gabriele Boffa. Convinzione, consapovalezza, gentilezza, buon carattere. Ottimo cuoco, ma con altri otto in cucina non sei più cuoco, non sei più capo partita, sei chef. Non ancora "Grand Chef" come il Giglio Relais et Chateaux potrebbe far fiorire qui, gratificando un talento cristallino. Per quello c'è tempo. Intanto su questo grembiulino c'è un simbolino mica male.
La sala "invernale"
In giro per il Castello
Una Nobildonna di queste parti ama cenare a questo tavolo, R.S.V.P.
Nel senso di Reserver.
Qui, per il servizio del tè
Momento di rievocazione storica
Più che una suite un appartamento settecentesco
Verso la SPA, e la cantina
Sono già 900 le referenze. La tendenza è a crescere
Sale adibite a bagni un po' ovunque: quelle vicine al ristorante assolutamente impeccabili quanto eleganti.
Torniamo al ristorante
Lampade accese, luci rosse, si parte.
Fine prima parte
gdf