Novelle su donna e morte con Gabriele Lavia e "L'uomo dal fiore in bocca... e non solo" all'"Ariosto"

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Gabriele Lavia
REGGIO EMILIA - Gabriele Lavia al Teatro Ariosto è "L'uomo dal fiore in bocca... e non solo", di Luigi Pirandello. L'attore e regista martedì 14 e mercoledì 15 marzo 2017 (ore 20,30) mette in scena il monologo originale di Luigi Pirandello, arricchendolo con altre novelle sul tema della donna e della morte. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile di Genova.

Dopo Sei personaggi in cerca d’autore, passando per Vita di Galileo di Brecht, Lavia torna al drammaturgo agrigentino che più di ogni altro ha segnato la cultura, e di conseguenza il teatro, del nostro tempo, arricchendo il monologo originale con altre novelle che affrontano il tema della donna e della morte. Ecco spiegato quel …e non solo usato come sottotitolo.

Il denominatore comune sono le paure e il bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire.

L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello è la scena maestra dell’incomunicabilità, della solitudine che si aggrappa alla banalità dei particolari più piccoli e insignificanti del quotidiano per cercare di rintracciare una superiorità della vita sulla morte. Gabriele Lavia, con Michele Demaria e Barbara Alesse, prova a trattenere quella vita un altro po’, prima della fine.

L’atto unico, rappresentato per la prima volta il 21 febbraio 1923 al Teatro Manzoni di Milano, è un colloquio fra un uomo che si sa condannato a
morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata (l’Uomo dal fiore in bocca, interpretato da Gabriele Lavia), e uno come tanti, che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte (il Pacifico Avventore, interpretato da Michele Demaria). L’autore, come in altri casi, trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima e intitolata La morte addosso.


“La morte addosso potrebbe essere il sottotitolo di tutta l’opera letteraria di Pirandello – scrive Gabriele Lavia nelle note di regia – si sa che fin dalla sua fanciullezza il piccolo Luigi fu come ‘risucchiato’ dall’orrore e dal mistero della morte. L’episodio, famosissimo, del cadavere e dei due amanti, accaduto al giovanissimo Luigi, in quello strano ‘fondaco’ buio, segnò per sempre lo scrittore e la sua opera”.

L’originale pirandelliano, che non subisce alcuna modifica nella trasposizione teatrale che ne fece l’autore, è stato arricchito da Gabriele Lavia con altre novelle che affrontano il tema della donna e della morte (“per Pirandello sono ‘figure’ inscindibili, vorrei dire ‘sovrapposte’” scrive Lavia). 

Fondazione Teatro della Toscana/ Teatro Stabile di Genova Gabriele Lavia L’uomo dal fiore in bocca…e non solo di Luigi Pirandello adattamento Gabriele Lavia con Michele Demaria, Barbara Alesse scene Alessandro Camera costumi Elena Bianchini musiche Giordano Corapi luci Michelangelo Vitullo regista assistente Simone Faloppa regia Gabriele Lavia.


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