Ordine sparso. Una poesia di Umberto Saba

Se sparando mi appiatto entro il profondo
bosco, o sfuggo di corsa ove il sentiero
s’apre, è un gioco bellissimo che invero
la superficie m’innova del mondo.

Pensa: è un cespuglio, è un ciottolo rotondo
che nascondere deve il corpo intero.
Quel che più pesa diventa leggero
dice il soldato col suo grave pondo.

Il volo che nel grano entra e poi scatta,
la pecora ricorda che i ginocchi
piega, indi pare che tutta s’abbatta.

E vedono il terreno oggi i miei occhi
come artista non mai, credo, lo scorse.
Così le bestie lo vedono forse.

Da Versi militari (Salerno, 12° Fanteria 1908), in Il Canzoniere, Einaudi, 2004

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