Arturo Faraone |
Fonte: Antonino Pane da Il Mattino
Sorrento - Sono le avarie al motore e le avverse condizioni meteo le cause principali delle richieste di soccorso in mare inviate alla Guardia Costiera. La conferma arriva dal rapporto presentato ieri mattina dall'ammiraglio Arturo Faraone direttore marittimo della Campania a conclusione dell'intensa attività di vigilanza lungo le coste campane attuate nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro (18 giugno-18 settembre). «È su questi temi che bisogna battere con la prevenzione ha sottolineato Faraone - perché anche una normale gita in barca spesso rischia di trasformarsi in tragedia». Già, tragedie. Nel corso dell'estate 2016 lungo le coste campane hanno perso la vita 13 persone, quattro per sinistro, nove per annegamento o malore. Più del 10 per cento del dato nazionale. I soccorsi a persone sono stati 350, sui 316 a diportisti, 31 a bagnanti, uno a subacquei e uno ad acquascooteristi. Anche questa cifra supera il dato nazionale: 3mila 474 soccorsi a persone. Molto interessanti per la Campania sono anche i dati che riguardano le aree marine protette. I controlli effettuati dalla Guardia Costiera lungo la costa della nostra Regione sono stati 832 e sono state accertate 127 violazioni. A queste bisogna sommare altre 66 violazioni per quanto riguarda l'inquinamento ambientale. Un dato, quello delle aree marina protette che supera il 20 per cento del dato complessivo nazionale, c'è poi la pesca. Gli uomini dell'ammiraglio Faraone hanno effettuato 1503 controlli, segnalato 46 illeciti amministrativi e 36 notizie di reato. «Abbiamo schierato - aggiunge Faraone - lungo i nostri 500 chilometri di costa, 24 motovedette e 24 battelli veloci. In totale abbiamo impiegato 150 uomini di media ogni giorno che si sono occupati dei controlli in mare e delle attività di sicurezza per quanto riguarda il godimento della risorsa mare».
Il principale intervento che ha mobilitato la Guardia Costiera campana si è verificato il 31 agosto, a circa 40 miglia a sud- ovest di Capo Palinuro. Si tratta del grave incendio in sala macchine della nave da crociera Sea Dream I. In questa operazione furono inviate sul posto le motovedette Cp 280, Cp 267, Cp 904, Cp 256 e Cp 814 più due imbarcazioni veloci il Manta 10-02 e Nemo 11-09. Sul posto furono anche dirottati tre mercantili e la motonave veloce Isola di Vulcano. 1106 passeggeri e i 60 uomini di equipaggio furono trasbordati e trasportati a Napoli. La nave fa rimorchiata dal rimorchiatore Anacapri.