Tra arte e filosofia, esperti e appassionati si sono ritrovati per la quarta edizione della stravagante manifestazione: “Così dialoghiamo con la natura”
Fonte: Pasquale Raicaldo da La Repubblica Napoli
Massa Lubrense - E’ anche e soprattutto una questione di concentrazione. Arte, chissà. C’entra la meditazione zen. E l’armonia con la natura. Si chiama “stone balancing” la pratica di mettere le pietre in equilibrio, una sull’altra, generando opere che possono durare dai tre secondi ai tre mesi. A darne traccia, soltanto fotografie e video. La natura disfa, a suo piacimento: basta un’onda o una folata di vento. Sabato 24 e domenica 25 settembre si sono ritrovati esperti ed appassionati da tutta Italia a Massa Lubrense, nel cuore della penisola sorrentina, per la quarta edizione della manifestazione Bawi Italia (Balancing Art World Intermeeting) “In equilibrio sul Paguro”. Tutti insieme, per creare colonne di rocce, ciottoli e sassi in un dialogo immaginifico con la natura. Pietre sovrapposte senza alcun ausilio: una sfida alla gravità e all’equilibrio, necessario anche un pizzico di fortuna. Ma guai a considerarla una stravagante forma d’espressione artistica: qui c’è in ballo una vera e propria filosofia, racchiusa in un manifesto stilato nel 2012 a Portonovo, in provincia di Ancona.
“Il nostro intento – conferma il direttore artistico dell’evento, Salvatore Donnarumma, che ha collaborato con il ristorante-bar “Paguro” di Marina della Lobra - è quello di utilizzare ciò che è indigeno nel posto in cui si opera, confidando nell’idea che la natura fornisca tutto il necessario, compresa l’energia e l’ispirazione. Bisogna dialogare con le pietre, che hanno la propria fisicità e individualità. La sensibilità artistica e la bravura nella ricerca dell’equilibrio rendono le opere molto personali e riconoscibili”. Per esprimersi, spiegano i più esperti, gli stone balancer si estraniano così dallo scorrere del tempo. Catapultandosi in un’altra dimensione: “Ci immergiamo nella natura del luogo in cui operiamo”. Grandi e piccini hanno osservato con interesse il prendere forma delle installazioni, in parallelo l’esposizione delle opere degli intarsiatori sorrentini Toni Wolf e Pasquale Famiani e l’allestimento di una mostra fotografica delle manifestazioni precedenti a cura del fotoclub “Terra delle Sirene” di Sorrento e dell’Area marina protetta “Punta Campanella”. Non è solo una sfida alle leggi della fisica, questa. “La natura precaria della nostra forma d’arte - spiega convinto Donnarumma - ricorda la temporaneità della vita e promuove il principio di non attaccamento”. Passeggiando, qualche vecchio scuote il capo. “In realtà – spiega il direttore artistico - credevo che le pietre me le tirassero indietro come la canzone di Antoine. Invece a Massa Lubrense tutti hanno accolto con curiosità e simpatia la nostra proposta”. E le pietre si sono singolarmente mantenute in equilibrio, una sull’altra, per qualche ora.
Fonte: Pasquale Raicaldo da La Repubblica Napoli
Massa Lubrense - E’ anche e soprattutto una questione di concentrazione. Arte, chissà. C’entra la meditazione zen. E l’armonia con la natura. Si chiama “stone balancing” la pratica di mettere le pietre in equilibrio, una sull’altra, generando opere che possono durare dai tre secondi ai tre mesi. A darne traccia, soltanto fotografie e video. La natura disfa, a suo piacimento: basta un’onda o una folata di vento. Sabato 24 e domenica 25 settembre si sono ritrovati esperti ed appassionati da tutta Italia a Massa Lubrense, nel cuore della penisola sorrentina, per la quarta edizione della manifestazione Bawi Italia (Balancing Art World Intermeeting) “In equilibrio sul Paguro”. Tutti insieme, per creare colonne di rocce, ciottoli e sassi in un dialogo immaginifico con la natura. Pietre sovrapposte senza alcun ausilio: una sfida alla gravità e all’equilibrio, necessario anche un pizzico di fortuna. Ma guai a considerarla una stravagante forma d’espressione artistica: qui c’è in ballo una vera e propria filosofia, racchiusa in un manifesto stilato nel 2012 a Portonovo, in provincia di Ancona.
“Il nostro intento – conferma il direttore artistico dell’evento, Salvatore Donnarumma, che ha collaborato con il ristorante-bar “Paguro” di Marina della Lobra - è quello di utilizzare ciò che è indigeno nel posto in cui si opera, confidando nell’idea che la natura fornisca tutto il necessario, compresa l’energia e l’ispirazione. Bisogna dialogare con le pietre, che hanno la propria fisicità e individualità. La sensibilità artistica e la bravura nella ricerca dell’equilibrio rendono le opere molto personali e riconoscibili”. Per esprimersi, spiegano i più esperti, gli stone balancer si estraniano così dallo scorrere del tempo. Catapultandosi in un’altra dimensione: “Ci immergiamo nella natura del luogo in cui operiamo”. Grandi e piccini hanno osservato con interesse il prendere forma delle installazioni, in parallelo l’esposizione delle opere degli intarsiatori sorrentini Toni Wolf e Pasquale Famiani e l’allestimento di una mostra fotografica delle manifestazioni precedenti a cura del fotoclub “Terra delle Sirene” di Sorrento e dell’Area marina protetta “Punta Campanella”. Non è solo una sfida alle leggi della fisica, questa. “La natura precaria della nostra forma d’arte - spiega convinto Donnarumma - ricorda la temporaneità della vita e promuove il principio di non attaccamento”. Passeggiando, qualche vecchio scuote il capo. “In realtà – spiega il direttore artistico - credevo che le pietre me le tirassero indietro come la canzone di Antoine. Invece a Massa Lubrense tutti hanno accolto con curiosità e simpatia la nostra proposta”. E le pietre si sono singolarmente mantenute in equilibrio, una sull’altra, per qualche ora.