Valery Larbaud (Vichy 1881-1957) |
Europa! Soddisfi gli appetiti senza confini
del sapere, e gli appetiti della carne e quelli
dello stomaco, e gli appetiti indicibili dei Poeti,
ancor più che imperiali, e l’orgoglio intero dell'Inferno.
(Talvolta mi sono domandato se tu non sei
uno degli scalini, un’adiacenza dell’Inferno).
O Musa, figlia dei grandi capitali! riconosci
i tuoi ritmi nel brontolìo incessante delle strade interminabili.
Vieni, abbandoniamo gli abiti da sera e indossiamo
io una giacca logora, tu un abito di lana
e mescoliamoci alla gente qualunque
che non conosciamo. Andiamo
a danzare al ballo degli studenti e delle sartine,
andiamo a incanaglirci in un caffè-concerto!
Confessa
che qui noi siamo soltanto
ospiti di passaggio che lasciano
tracce invisibili, forse, sul fango
leggero e lucente che calpestiamo.
Se lo vogliamo possiamo ritornare
alle foreste vergini, al deserto, le praterie,
le Ande colossali, il Nilo bianco, Teheran, Timor
e i Mari del Sud, l’intera superficie del pianeta,
son tutti lì per noi, quando lo vogliamo!
Se io fossi uno di quelli che vivono sempre qui
per lavorare
in fabbrica dalla mattina alla sera
e negli uffici, di quelli che vanno alle soirées
o recitano per la centesima volta una parte in teatro
o nei clubs o ai concorsi ippici,
io non resisterei! e mi allontanerei
come il contadino che ha venduto i suoi prodotti
in città e torna via, bastone in mano
andrei e andrei, in marcia senza soste
verso l’Equatore!
Per me
l’Europa è come un’unica grande città
ricolma di provviste e di ogni urbano
piacere, e il resto del mondo
mi è l’aperta campagna dove senza cappello
corro contro il vento
lanciando urla selvagge!
(Traduzione di Antonio Porta)
Nota
Questa poesia è la terza di un poemetto di undici dedicato «all’Europa». Le poesie di Valéry Larbaud, con il titolo Le poesie di A.O. Barnabooth, furono pubblicate in una prima edizione del 1908 e in una successiva, per la Nouvelle Revue Française, del 1913. La più recente edizione italiana (1982) è apparsa presso l’editore Einaudi, a cura e con un’ottima introduzione di Clotilde Izzo (pagine 206, lire 8.500). La traduzione di questa poesia è invece inedita. (A.P.)
“La Gola”, ottobre 1982